Verifica sperimentale effetto TiO2 su pannelli Fotovoltaici (ultimato)
Gli studi iniziali sono stati effettuati a partire dalla collaborazione e dal know how di un importante centro di ricerche di Bologna. Sono stati condotti studi sul comportamento degli ossidi semiconduttori in presenza di radiazione luminosa.
Le cause della riduzione di prestazioni di un impianto fotovoltaico sono essenzialmente due:
• il decadimento definibile “strutturale” delle caratteristiche del materiale fotoattivo (silicio mono/policristallino, CIGS, CdTe) col quale sono realizzati i moduli, inevitabile e quantificato (in termini di decremento percentuale di efficienza del singolo pannello) direttamente dal costruttore, con un margine di tolleranza che tiene conto dell’esigenza di contrattualizzare una obbligazione ed una garanzia del costruttore stesso;
• l’imbrattamento della superficie dei moduli (il cosiddetto “soiling”) a causa di fattori ambientali, specifici di ciascun sito geografico (umidità, polveri, sabbia, nano particolato, inquinamento organico, ecc).
Gli impianti sottoposti a monitoraggio hanno previsto l'applicazione di un prodotto che ha coniugato efficacia (in termini di ripristino della funzionalità ottimale dell’impianto sul quale è applicato) ed elevata sostenibilità ambientale (lungo l’intero ciclo di vita di produzione ed applicazione), mediante l’utilizzo, come catalizzatore, di un ossido semiconduttore (TiO2) biomimetico.